Un viaggio tra le scogliere i paesaggi e la natura, ma anche la casa della scrittrice Agatha Christie, il treno a vapore, il castello di Re Artù.
Pubblicato da chiodofisso
il 12/06/20
Gran Bretagna: Dover, Greatstone, Fairlight, Birling Gap, Hayling Island, Durdle Door, Totnes, Paington, Polperro, Capo Lizard, St. Michael Mount, St. Ives, Tintagel, Boscastle, Ilfracombe
Periodo viaggio 31/07/18 il 15/08/18
Ciao a tutti, è la prima volta che scrivo un diario e spero di essere all'altezza di chi ha già scritto altre volte.
Voglio condividere la mia bella esperienza con voi e dare qualche consiglio/dritta a chi vorrà seguire le mie orme.
Equipaggio: Io (Gianni) e mia moglie (Antonella)
Mezzo di trasporto : Furgonato Knaus Boxstar Street 600
Partenza 31 luglio ritorno 15 agosto 2018
Km percorsi: 3.920
Partiamo da Varese il pomeriggio tardi del 31 luglio per evitare il più possibile il caldo infernale (operazione NON riuscita!!) attraversiamo la Svizzera dal tunnel del Gottardo, poi dopo Basilea entriamo in Francia e ci fermiamo a dormire verso mezzanotte.
Al mattino, colazione e via fino a Calais, con arrivo verso le 16:00 circa. Vado in biglietteria a comprare i biglietti del traghetto non avendoli prenotati (è contro la mia filosofia di vita, la prenotazione) perché non avrei mai potuto sapere se sarei arrivato il giorno della prenotazione: un guasto meccanico, una foratura, una deviazione per vedere qualcosa di particolare, ecc. ecc.
Risultato: biglietti comprati senza problemi ed allo stesso prezzo della prenotazione, col vantaggio di non avere l'obbligo del giorno esatto. Naturalmente non ho prenotato neanche il ritorno.
Dopo 45 minuti di traversata arriviamo alle mitiche scogliere bianche di Dover. Scesi dal traghetto, comincia il panico per la guida a sinistra!!!
Il traffico è intenso e decido d'istinto di non seguire il navigatore ma le macchine davanti a me per non sbagliare senso di marcia, soprattutto alle temibili rotonde. Una volta arrivato in una zona tranquilla mi fermo mi rilasso mi concentro, guardo la cartina, re-imposto il navigatore e partiamo.
Dopo qualche chilometro comincio a prendere confidenza, grazie anche al traffico che diminuisce mano a mano che ci allontaniamo dal porto,
Arriviamo a Greatstone e pernottiamo con attenzione, perché in Gran Bretagna è vietato dormire al di fuori dei camping, sulla 162 Coast Dr Lydd-on-Sea (50.948567, 0.966388 ).
St. Andrew's church
Al mattino ci attende una bellissima giornata, passeggiata sul lungomare e partenza per le scogliere di Birling Gap.
Durante il tragitto ci fermiamo a Fairlight a visitare la St .Andrew's Church (50.876854, 0.641828) e le rovine del Pevensey Castle (50.819673, 0.335133).
Pevensey Castle
Verso mezzogiorno arriviamo (50.737295, 0.220310) a Birling Gap e mangiamo velocemente perché capiamo che sarà una bella sorpresa. E infatti sarà così, lo spettacolo che si presenta davanti a noi è indescrivibile, facciamo moltissime foto e camminiamo su questa scogliera con viste mozzafiato.
Dopo pranzo partiamo alla volta di Durdle Door, ma essendo tardi ci fermiamo a dormire in un area sosta/camping sul mare a Hayling Island vicino a Portsmouth (50.7849577,-1.0708184,12) e ceniamo al ristorante sulla spiaggia mangiando il classico fish&chips.
La mattina riprendiamo la strada per Durdle Door sulla Jurassic Coast (51.0068003 -2.1066976,8).
Uno splendido arco di pietra che domina da 140 milioni di anni una spiaggia del Dorset.
C'erano molti turisti che facevano il bagno e la temperatura era elevata per quella zona (22/23°) e cosi mi è venuta voglia di tuffarmi...acqua gelida!! Sentendomi osservato ho cercato di fare qualche bracciata, ma mi mancava il fiato, tanto era fredda, e così sono uscito dopo qualche minuto. Però è stata una bella esperienza e posso dire di aver fatto il bagno lì.
Dorset
Torniamo al parcheggio, sempre all'interno del parco, dove annesso c'è anche un campeggio che però è pieno, quindi chiediamo se possiamo solo dormire nel parcheggio adiacente, ma con molto garbo e molta determinazione ci dicono che non è assolutamente possibile e visto che in zona non ci sono altre strutture ci consigliano in via "ufficiosa" di dormire qualche chilometro dopo l'uscita al primo spiazzo sulla strada, perché la sera la polizia non passa mai...
però alla mia richiesta di poter almeno svuotare gli scarichi, mi accontentano e non mi fanno pagare, con la promessa di scrivere una bella esperienza su Tripadvisor. OK, contenti loro.
La notte passa con qualche patema, perché ad un certo orario un gruppo di ragazzi con le auto ascoltano musica ad altissimo volume e pensiamo che con qualche bicchiere di troppo, potrebbero farci farci qualche dispetto. Fortunatamente non è successo nulla.
Il mattino partiamo in direzione Paington dove prenderemo il treno a vapore che ci porterà alla Greenway House cioè, la casa di vacanza di Agatha Christie.
Per dormire ci dirigiamo a Totnes dove c'è il campeggio Caravan & Motorhome Club (50.428457, -3.680651), ma ahinoi è pieno! (Il problema dei campeggi pieni lo troveremo spesso, perché, come ci hanno spiegato, essendo un anno molto caldo per gli inglesi, tutti si sono mossi per trovare refrigerio al mare).
Fortunatamente a poca distanza c'e un parcheggio sul fiume Dart dove si può pernottare (50.424721, -3.677679).
Al mattino a piedi andiamo alla stazione dei bus e partiamo per Paington. Appena arrivati ,andiamo a fare i biglietti del treno e visto che la nostra partenza era nel primo pomeriggio, facciamo un giro per questa cittadina prettamente turistica, direi una Rimini inglese, con tantissimi negozi, hotel, sale giochi e ci deliziamo con specialità della zona: the Cornisch paste una sorta di calzone di pasta sfoglia a forma di mezzaluna con all'interno carne speziata, patate e verdura. Devo dire molto gustosa.
Finalmente, partiamo ed il treno a vapore è molto emozionante. dopo circa una mezzora arriviamo alla nostra fermata, in pieno bosco scendiamo, camminiamo in mezzo alla natura per una decina di minuti ed arriviamo alla casa che è stata trasformata in museo da quando l'ultimo erede è morto ed l'ha lasciata ad una associazione.
Al ritorno facciamo la spesa in un market della città riprendiamo il bus (dimenticavo di dire che era un bus turistico scoperto) e torniamo al camper ,poi chiediamo al campeggio se si fosse liberato un posto e così è stato. Quindi la sera abbiamo festeggiato con una mini-grigliata fatta con il mio barbecue portatile molto comodo per il camper.
Riprendiamo la strada per Polperro e dopo un paio d'ore sostiamo all'inizio del paese in un grande parcheggio a pagamento (in Cornovaglia parcheggi gratuiti sono quasi inesistenti).
Un incanto di posto! Alla fine del villaggio di pescatori, barche appese ai balconi per la marea, con le case dipinte di bianco con inserti blu (tipo la Grecia) e molti turisti che fanno il bagno! Ma stavolta non ci casco e non vado neanche a bagnare i piedi.
Polperro
Nel pomeriggio partiamo alla volta di Capo Lizard. Arriviamo in una sorta di cittadina che sembra nata solo per il turismo mordi e fuggi. Qualche negozio, un campeggio e un grandissimo parcheggio 49.969201, -5.204201, che stavolta è gratuito!
Dopo un breve giro a piedi, capiamo che il faro e il promontorio sono distanti e approfittando che abbiamo un furgone ci inoltriamo in una strettissima stradina che ci porta a destinazione.
Parcheggiamo (49.961003, -5.204243) e mentre paghiamo leggiamo che è vietato dormire. Nooo! Un posto da favola è un sacrilegio per noi. Comunque, decidiamo di visitare questo magnifico posto e aspettiamo il tramonto che ci dicono essere favoloso da quella posizione. Torniamo al camper aspettiamo l'evento. Nel frattempo il parcheggio si riempie di macchine, moto, furgoni, tutti attrezzati con coperte, panini e quant'altro serva per aspettare. Il sole comincia a scendere di pari passo alla temperatura che col vento è accentuata. Entriamo nel furgone e aspettiamo gli ultimi minuti prima di uscire belli coperti e non crediamo ai nostri occhi ,lo spettacolo della natura che sta avvenendo. Alla fine del tramonto, dopo decine di foto, ceniamo e pensiamo cosa fare, visto che non si può stare la notte. Nel frattempo il parcheggio si svuota e rimaniamo noi ed un altro camper di un tedesco al quale chiedo qualche info. Lui mi tranquillizza, dicendo che sono due notti che dorme li. Allora decidiamo di rimanere anche noi, sperando che non vengano a controllare proprio quella sera. Comunque, tutto bene. Dormiamo benissimo, un silenzio "assordante" e al mattino torniamo al grande parcheggio all'ingresso del paese. Facciamo qualche acquisto e dopo colazione ripartiamo per St. Michael Mount.
Capo Lizard
Dopo 35 km arriviamo, parcheggiamo al solito parcheggio turistico a pagamento (50.126369, -5.478577) e ci avviamo a piedi sulla spiaggia. Praticamente è la copia della Mont-Saint-Michel francese (o viceversa perché non so le date esatte di quando sono state abitate).
Da un grande scoglio in riva al mare prendiamo una barchetta che in 5 minuti ci porta sull'isola. Molto bella, la visitiamo, facciamo colazione, facendo attenzione che i gabbiani non vengano a rubare il cibo sul tavolo appena ti distrai.
Al ritorno notiamo che la barca non va verso la direzione della mattina, e a dire il vero non vediamo nemmeno lo scoglio da dove siamo partiti. In pratica ci rendiamo conto che l'alta marea è arrivata fin sotto la strada del parcheggio e la barca si ferma proprio li senza dover camminare sulla spiaggia coma all'andata.
Nella foto l'isola e a sinistra si intravede lo scoglio della partenza
Ci incamminiamo per St. Ives che dista una ventina di chilometri. Parcheggiamo sopra la città 50.209246, -5.485044, molto distante dal centro, infatti c'è un bus navetta che fa da spola. Facciamo una bella passeggiata in questa bella città di mare e assaggiamo un'altra specialità del posto: cream tea, un piatto di scones (focaccine dolci e salate), clotted cream (panna rappresa) e marmellata di fragole, il tutto servito con la classica tazza del tè.
Adesso, dovendo smaltire tutte le calorie, riprendiamo la camminata in questo splendido posto.
Dopo aver cercato invano un campeggio (tutti pieni) ci indicano che c'è ne uno sulla strada per Tintagel (la nostra prossima meta) dietro un grande supermercato. A fatica riusciamo a trovarlo, entrando mi sembra di essere nel periodo "figli dei fiori". E' un grande prato non in piano, circondato da alberi, con tende e camper sparsi qua e là, gente che bivacca sotto gli alberi, una mini comunità cinese che prepara i loro piatti in uno stabile che funge da grande cucina e che mangia poi all'aperto.
Cerco un responsabile del posto, ma mi dicono che passa nel tardo pomeriggio ad incassare e la mattina per consegnare l'eventuale spesa, che è possibile prenotare, e recuperare gli scarichi dei WC (non esiste lo scarico per i camper...) e mi consigliano di mettermi dove meglio credo. Un po' titubante parcheggio, poi entrando nel clima, decido di fare una bella grigliata e nel frattempo arriva il proprietario con un pick-up a ritirare i soldi, con l'accordo che la mattina dopo sarebbe passato per lo scarico (chissà poi dove lo avrebbe portato!).
Al mattino, del tizio nemmeno l'ombra. Ma noi dobbiamo partire perché la prossima meta è a un centinaio di chilometri. Decidiamo che scaricheremo al prossimo campeggio. Purtroppo ero così stravolto dal posto che ho dimenticato di segnarmi le coordinate
Arriviamo a Tintagel ed andiamo subito al campeggio dove per fortuna troviamo posto ( 50°40'01.7"N 4°45'14.2"W )
Una bella doccia calda, poi una passeggiata per il centro molto turistico, con tanti negozietti e decidiamo che per cena andremo in un classico pub.
La mattina ci prepariamo per la visita alle rovine del castello di Re Artù'. E' uno spettacolo della natura meraviglioso: scogliere che cadono a picco sul mare, sentieri in mezzo ad un verde abbagliante un vento non fastidioso che porta via il vociare dei tanti turisti e ti fa sentire il Re del castello!
La giornata passa velocemente tante sono le cose belle da vedere e per la sera decidiamo di parcheggiare in una area sosta che incredibilmente vediamo per la prima volta in Cornovaglia (e costa decisamente meno del campeggio).
Al risveglio il tempo non è dei migliori, ma la vacanza sta finendo e dobbiamo rientrare. Abbiamo esaurito le nostre curiosità dei posti che volevamo vedere, decidiamo di viaggiare sulla costa per riuscire a scoprire eventualmente altri posti a noi sconosciuti. E cosi sarà, perché durante il tragitto ci fermiamo quasi subito a Boscastle (50.687590, -4.692911), un bel villaggio di pescatori con tanto di museo.
Lo giriamo in una mattina, ma le cose da vedere e i paesaggi belli sono tanti. Dopo qualche acquisto ripartiamo. Dopo una mezz'ora circa il sole fa capolino.
Dopo 96 km scopriamo un altro bel paese dal nome strano per essere inglese: Ilfracombe (nella contea del Devon). Si tratta di una classica cittadina di mare con un'attrazione insolita: una statua in bronzo rappresentante una donna incinta, con la particolarità (che può sembrare macabra) che da un lato si vede l'interno del corpo compreso il feto che porta in grembo. Alta 20 metri pesa 25 tonnellate! L'opera si chiama Verity ed è dell'artista britannico Hirst.
Ripartiamo, ma non volendo entrare in un campeggio solo per dormire, il mio sesto senso dice che essendo sul mare potremo trovare un angolino tranquillo. In realtà la strada va verso l'interno e quando perdo le speranze sulla mia idea, entriamo in una zona che assomiglia ad una riserva naturale. Infatti, siamo entrati nel Dunkery & Horner Wood National Nature Reserve, vediamo su un altura una sagoma somigliante ad un furgone e decidiamo di andarci dove troviamo un parcheggio sterrato con l'erica che ci circonda. Il sole sta tramontando e quindi scendiamo per fare foto e passeggiare. Ma, proprio in quel momento, cambia ancora il tempo ed una pioggia fine e fittissima ci lava completamente. Tornati al camper, ceniamo e andiamo a nanna. Notte da favola solo ripensando a dove siamo. La mattina il tempo non è cambiato e sotto una pioggia battente partiamo alla volta di Dover, adesso abbiamo proprio finito.
Ci imbarchiamo nel tardo pomeriggio, facciamo i biglietti direttamente al casello dell'imbarco e quindi senza neanche scendere dal furgone.
Arrivati a Calais cerchiamo un parcheggio tranquillo per mangiare e dormire.
Al mattino continuiamo il viaggio di ritorno, fermandoci a Treviri (Tries) in Germania, città natale di Carl Marx.
Lasciamo il furgone in un parcheggio libero poco fuori dal centro storico (49.754078, 6.624397) e con una passeggiata di 20 minuti arriviamo al centro.
E' una bella cittadina sul fiume Mosella con una piazza grandissima con bei palazzi e monumenti, uno su tutti "La porta Nigra" costruita nel periodo romano tra il 180 e il 200 d.c. Mangiamo un classico panino tedesco con salsiccia, crauti e senape.
Nel pomeriggio ripartiamo, ma non possiamo non fare un altra tappa, in questo caso in Alsazia, la regione francese di cui io e mia moglie siamo innamorati e quando è possibile ci fermiamo.
Il giorno successivo è la volta buona che rientriamo a casa.
Felicissimi di questa vacanza, cosi bella che ci siamo dimenticati subito di quando viaggiando a sinistra, nelle loro strettissime strade con le macchine che ci sfioravano, continuavamo a dire: "Qui non ci torniamo più! Troppa ansia per queste strade pericolose e per i campeggi sempre pieni in cui non si trova mai posto!".
Anzi, abbiamo subito pensato a quando potremo ritornarci.
Consiglio a tutti voi che leggete di organizzare una vacanza in Cornovaglia. Ne rimarrete entusiasti!