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Iran 2019 - Istruzioni Per L'uso

Pubblicato da tommaso52 il 27/05/19

Iran: Bazargan, Maku, Tabriz, Astara, Bandar Anzali, Qazvin, Tehran, Esfahan, Yazd, Kerman, Bam, Bandar Abbas, Asalujeh, Shiraz, Persepolis, Pasargade, Borujerd, Hamadan, Sanandaj, Divanderreh, Miyandoab, Maragheh, Orumyeh, Khoy - Grecia: Igoumenitsa - Turchia: Istambul
Periodo viaggio 04/04/19 il 13/05/19

Iran..istruzioni per l’uso!
Non sarà un resoconto di viaggio, resoconto che diventerebbe noioso nella lettura perché si limita alla cronologia dei nostri spostamenti e delle cose che abbiamo visto, ma sarà un “istruzioni per l’uso” per permettere, a chi vuole intraprendere questo viaggio, di avere una visione globale di quello che l’aspetta e di come superare le difficoltà che strada facendo si presenteranno.
Comunque, per la cronaca, dopo essere sbarcati a Igoumenitsa e aver attraversato Grecia e Turchia, ci siamo presentati al posto di frontiera di Bazargan e da lì, toccando Maku, Tabriz, Astara, ci siamo diretti sul mar Caspio verso Bandar Anzali, quindi, risalendo sull’altipiano (si viaggia sempre su una quota di 1500/1700m Qazvin, Tehran, Esfahan, Yazd, Kerman e Bam in pieno deserto. Puntando poi verso il golfo Persico, Bandar Abbas che è stata la località più a sud che abbiamo toccato.
Lì è iniziato il viaggio di ritorno con la risalita verso Asalujeh, dove l’autostrada attraversa il più grande giacimento al mondo di gas naturale, Shiraz, Persepolis, Pasargade, quindi Borujerd, Hamadan, Sanandaj, Divanderreh, Miyandoab, Maragheh e il grande lago salato con l’omonima città che porta lo stesso nome Orumyeh, quindi Khoy, Maku, Bazargan e naturalmente Istanbul e Igoumenitsa, per un totale di 12.000 km di cui 7.000 circa in territorio Iraniano.  
Per entrare in Iran occorrono il passaporto con almeno 6 mesi di validità residua, il visto, l’assicurazione sanitaria, la patente internazionale e..il Carnet!!
Il visto elettronico, viene concesso dall’Ambasciata di Roma o dal Consolato di Milano, previa domanda fatta su internet sul sito E-Visa System.
La domanda, seguendo le istruzioni allegate, non comporta difficoltà nella stesura e, una volta accettata, permette entro un mese di presentarsi in Ambasciata per ritirare il Visto che viene rilasciato su un foglio senza  nessun timbro sul passaporto.
*una raccomandazione! Non aspettate la risposta dell’Ambasciata perché non sarete mai contattati, ma presentatevi di persona entro il mese prima della scadenza. Potete presentarvi anche con la domanda scaduta, ma sappiate che vi saranno decurtati, sul Visto, tutti i giorni di ritardo.
*L’assicurazione sanitaria è obbligatoria e va presentata in Ambasciata.
Noi l’abbiamo fatta con Vittoria Assicurazione, per il tempo dell’intera vacanza (40 giorni), ad un costo di meno di 60 euro per 2 persone.    
*Il Carnet, nota dolente, è il documento che richiede più impegno per ottenerlo e permette di importare temporaneamente il camper nel paese che lo richiede.
Per prima cosa ci si rivolge all’ACI, sul loro sito internet, per la valutazione del mezzo.
Poi presso un’assicurazione per la Fideiussione e infine si torna all’ACI per l’emissione del Carnet.
*Noi ci siamo serviti, dopo molte vicissitudini e ricerche infruttuose, dell’agenzia Soleo & Associati di Milano, competente e preparata che ci ha emesso, per un valore del camper di 40.000 euro, una Fideiussione triennale al tasso dello 0.6%, pagando 720 euro.
A questo punto ci si reca negli uffici ACI (noi siamo andati nella sede di Milano, dietro consiglio della Soleo) dove ci è stato emesso il documento al costo di 150 euro per i soci. 
Sul Carnet sono riportati tutti i dati e le caratteristiche del mezzo, compreso numero di motore, marca della ruota di scorta, colori interni, marca autoradio ecc. ma, in frontiera, si sono limitati solamente a controllare la targa!
 
Dopo quasi 5 giorni di viaggio, percorrendo la Egnatia Odos (pedaggio 50 euro) e la bellissima E80 (nel tratto a pedaggio, compreso il ponte 20 euro), fra paesaggi lunari e cime innevate, arriviamo al cospetto dell’Ararat che, dall’altopiano Anatolico, si staglia solitario e imponente.
E’ il segnale che indica che siamo arrivati alla meta, il posto di frontiera di Bazargan.
Di fronte a quel cancello bianco e con le immagini delle due guide Supreme che con lo sguardo sembrano ammonire il viaggiatore, abbiamo spento i motori.
Oramai non potevamo più tornare indietro!
Ma è bastato un “welcome in Iran” che tutti i timori, le paure dell’ignoto e le ansie, che fino a quel momento ci attanagliavano, sono spariti d’incanto.
Mezz’ora sono stati sufficienti per il controllo dei documenti dei 3 camper e le 6 persone, tutto fatto con l’aiuto di 2 faccendieri, molto discreti ed efficienti, che poi sono stati ricompensati con 10 euro.
* Del Carnet, la cui emissione è costata tanti euro, stress e fatica e che era la fonte dei nostri timori, hanno controllato solo la corrispondenza della targa!
Si apre il sipario e inizia una nuova avventura..siamo in Iran!!
Prendiamo subito coscienza del traffico caotico e dello stile di guida degli Iraniani, e capiamo che il codice della strada così come la segnaletica, i semafori o le strisce pedonali sono solo concetti riportati sulla carta.
Si viaggia fra buche, sorpassi azzardati, rallentatori, parcheggi in tripla fila, smog e clacson che suonano all’impazzata.
Tutti salutano, si accostano e improvvisamente si piazzano davanti, frenando e cercando di richiamare l’attenzione, insomma un delirio costante che dopo un po' ti farà dire: “ma come ci sono finito in questa bolgia infernale?”
Le strade nel complesso sono ottime, quasi tutte a 4 corsie, con un buon manto d’asfalto anche se, in prossimità delle città, tende a rovinarsi e ad essere attraversate dai famigerati “rallentatori”, scarsamente segnalati, talmente alti da costringere alla fermata e ripartire come se si volesse superare uno scalino! Su questi, bisogna fare molta attenzione perché, se presi in velocità, si rischia di distruggere il camper!
Le stazioni di servizio sono ben distribuite, ma non tutte erogano gasolio quindi, per fare rifornimento, bisogna cercare quelli frequentati dai mezzi pesanti.
* Il gasolio è contingentato e per averlo, bisogna munirsi di tessera che però non è obbligatoria da acquistare (costo circa 500 euro per i turisti) quindi per il rifornimento ci si regola così: si va dal distributore e se il gestore possiede una sua tessera non ci sono problemi, altrimenti si attende l’arrivo di un camionista o di un bus e gli si chiede gentilmente di usare la sua.
In tutto il viaggio non abbiamo mai avuto problemi e in più di un’occasione i camionisti sono stati così gentili da regalarci il pieno! Comunque, per avere un’idea dei costi, vi dico che i 600 litri di gasolio bruciati sulle strade iraniane, mi sono costati la bellezza di 34 euro!!!
* Il gasolio, come tutti gli altri beni, vengono pagati con il Rial, la moneta in corso d’uso...o dal Toman che non è altro che il Rial senza uno zero
Al cambio ufficiale, 1 euro vale circa 47.000 Rial, mentre a quello reale (non fatto in banca), il valore sale a 150.000!
Quindi il consiglio che vi do è questo:
1°- non cambiate in frontiera, sia dal lato Turco che da quello Iraniano perché verrete allettati da un cambio favorevole che in realtà non lo è.
2°- non andate in banca perché vi faranno quello ufficiale e la procedura è molto lunga e macchinosa
3°- servitevi esclusivamente degli uffici di cambio, che sono ovunque e si trovano senza problemi e se non li trovate..chiedete!
Riepilogando, cambio in rapporto di 1 euro a 150.000 e quando andate a pagare, chiedete sempre se il prezzo è riferito al Rial o al Toman. Comunque, per non perdere la bussola, munitevi di una calcolatrice e non perdetevi d’animo perché i negozianti, come tutti gli Iraniani, sono onesti e pazienti e ben si prestano a farvi capire il reale valore di quello che state acquistando.
* La lingua ufficiale è il Farsi, praticamente incomprensibile per noi, ma quasi tutti e particolarmente i giovani, parlano l’Inglese.
Idem per la segnaletica stradale che però, nelle arterie principali, è a doppia lingua. Per orientarci sulle strade, noi abbiamo usato un’applicazione su tablet che si chiama Offline Maps & Navigation, i quanto i vari Tom Tom e suoi simili non funzionano.
L’applicazione è valida e utilissima, non ha bisogno di connessione ed in più di un’occasione ci ha tirato fuori da qualche “cul de sac”, portandoci dritti alla destinazione impostata.
*Sulle autostrade a pedaggio esistono le barriere dove pagare, ma per noi i passaggi erano gratis...quasi sempre.
*Per la connessione su internet, abbiamo acquistato (con passaporto e impronte) una Sim Iraniana al costo di 12 euro per 12 giga/1 mese. Se la sim viene acquistata e intestata ad un Iraniano, il costo scende a meno di 2 euro!
La sim ci ha permesso di restare connessi e di chiamare l’Italia con Whatsapp.
Facebook è oscurato mentre gli Iraniani usano molto Instagram.
* Per le soste non abbiamo mai avuto problemi.
Nel viaggio di avvicinamento in Turchia, ci siamo sempre appoggiati alle aree di servizio lungo la E80.
In Iran abbiamo usufruito dei parcheggi degli hotel della catena Ittic (Tourist Hotel) e, dove non presenti, nei parchi, Moschee, Università, posti di Polizia, dove bastava chiedere ed essere accolti a braccia aperte. (in calce aggiungo le coordinate GPS)
* Per le operazioni inerenti il camper e cioè carico/ scarico, nel paese (e qui si vede l’alto livello di civiltà), si trovano ovunque WC pubblici, tutti dotati di bagni alla turca, con annesso tubo d’acqua per la pulizia e il rifornimento.
* Il Ducato, inteso come meccanica, è praticamente sconosciuto quindi, partite con il mezzo perfettamente in ordine, portandovi dietro qualche ricambio perché sono introvabili.
In Esfahan c’è però, forse, l’unico meccanico che sappia dove metterci le mani. Il suo nome è Hamid e risponde al numero 00989131029721, anche su Whatsapp. Ho avuto il piacere di conoscerlo e di vederlo all’opera e vi garantisco che ha le mani d’oro.
Non parla Inglese, ma se avete bisogno del suo aiuto, si farà capire. Naturalmente se ci andate, mandategli i miei saluti e dite che siete amici di Tommaso!
* La Polizia, come le forze di sicurezza (Pasdaran), sono state sempre gentili e disponibili e anzi, nella fase di risalita del paese, quando ci siamo avvicinati al confine con l’Iraq, avevano a cuore la nostra incolumità fino al punto di procurarci anche guide per accompagnarci nel nostro girovagare per le città!
*Taxi: utilissimi, economicissimi (es. a Tehran, dal parcheggio del mausoleo di Komehini dove sostavamo, al centro della città, circa 20km, circa 2 euro!). C’è anche la metro e vi consiglio vivamente di fare anche questa esperienza perché diventerete le star per tutto il percorso.
* Il popolo Iraniano, il vero valore aggiunto!
Gentile, discreto, disponibile e mai invadente.
Curioso e di una ospitalità che lascia a bocca aperta.
Per me, tutto il viaggio vale solo per avere un contatto con loro.
Ci hanno fatto da guida, permesso di entrare nelle loro case offrendo tutto quello che avevano.
Si sono sempre prodigati nei vari momenti in cui eravamo in difficoltà e quando andavamo a zonzo per le città, ci sorridevano chiedendo solo un selfie e augurando il benvenuto, fino a farci sentire delle star, insomma ci sentivamo coccolati e protetti, si protetti perché in tutto il mese che siamo stati loro ospiti, mai e poi mai abbiamo avvertito un senso d’insicurezza.
*L’Hijab, ovvero il velo per le donne. Bisogna indossarlo!
Nelle abitazioni private, con il benestare dei padroni e anche in qualche ristorante, viene tolto... comunque le Iraniane e specialmente le giovani, lo portano con molta “disinvoltura”, praticamente semi-sospeso fra testa e capelli e non di rado lo lasciano, con savoir faire, scivolare sulle spalle.
Naturalmente, in questi casi, si può essere redarguiti dalla -Polizia Morale-, come è successo a mia moglie che in un parcheggio si è sentita dire: Madame, Hijab!
 
Le nostre soste
Shiraz, presso Tourist Hotel - N 29°36’43.50 E 52°34’21.07
Persepolis, presso Tourist Hotel, 500m prima del sito archeologico.
Yazd, presso Tourist Hotel - N 31°51’57.50 E54°21’16.34
Isfahan, presso Soffeh Park - N 32.600414 E51.651679
Kashan, parcheggio del giardino di Fin - N 33°56’50.01 E 51°22’19.25
Tehran, presso il parcheggio del mausoleo di Khomeini, 20 km dal centro, servito dalla metro- N 35°33’07.01 E 51°22’09.71
Qazvin, presso il centro studi universitario 
Tabriz, presso il parco El Goli - N 38°01’31.98 E 46°22’12.00
Maragheh, presso Maragheh grand Hotel. Shekari Blv, gaz Sq, Maragheh, east Azerbajan, Iran
Urmia, presso un parco - N 37°32’11.09 E 45°06’00.52
Bam, presso la cittadella.
Bandar Abbas, dentro il porto, custodito 24/24h
 
P.S. Colgo l’occasione per ringraziare i forumisti che mi hanno aiutato, con i loro consigli, ad effettuare questo viaggio e in particolare modo:
Sorsauro
Zorretto
Rucki
Giramondo 61
...scusandomi se ho dimenticato qualcuno!
  
 
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